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Scheda Tecnica

Bovistella utriformis (Bull.) Demoulin & Rebriev, Lejeunia 197: 6 (2017)

NOME VIGENTE:

Bovistella utriformis (Bull.) Demoulin & Rebriev, Lejeunia 197: 6 (2017)

SINONIMI:

Bovista utriformis (Bull.) Fr., Syst. mycol. (Lundae) 3(1): 25 (1829)
Calvatia caelata (Bull.) Morgan, J. Cincinnati Soc. Nat. Hist. 12(4): 169 (1890)
Calvatia caelata f. exigua Hruby, Hedwigia 70: 346 (1930)
Calvatia caelata var. hungarica (Hollós) F. Šmarda, Fl. ČSR, B-1, Gasteromycetes: 285 (1958)
Calvatia hungarica Hollós, Mathem. Természettud. Ertes. 19: 510 (1901)
Calvatia utriformis (Bull.) Jaap, Verh. bot. Ver. Prov. Brandenb. 59: 37 (1918)
Handkea utriformis (Bull.) Kreisel, Nova Hedwigia 48(3-4): 288 (1989)
Handkea utriformis var. hungarica (Hollós) Kreisel, Nova Hedwigia 48(3-4): 289 (1989)
Lycoperdon bovista Pers., Neues Mag. Bot. 1: 87 (1794)
Lycoperdon bovista var. echinatum (Schaeff.) Huds., Fl. Angl., Edn 2 2: 642 (1778)
Lycoperdon bovista var. echinatum Lightf., Flora Scotica (London) 2: 1067 (1777)
Lycoperdon bovista var. glabrum Lightf., Flora Scotica (London) 2: 1067 (1777)
Lycoperdon bovista var. granulatum Lightf., Flora Scotica (London) 2: 1067 (1777)
Lycoperdon bovista var. hispidum Leers, Fl. herborn., Edn 2: 285 (1789)
Lycoperdon bovista var. laeve Leers, Fl. herborn., Edn 2: 285 (1789)
Lycoperdon bovista var. laeve Bull., Hist. Champ. Fr. (Paris) 1(1): 154 (1791)
Lycoperdon bovista var. maculatum Lightf., Flora Scotica (London) 2: 1067 (1777)
Lycoperdon bovista var. vulgare Huds., Fl. Angl., Edn 2 2: 642 (1778)
Lycoperdon caelatum Bull., Herb. Fr. (Paris) 9: tab. 430 (1789)
Lycoperdon cepiforme var. hungaricum (Hollós) Rick, in Rambo (Ed.), Iheringia, Sér. Bot. 9: 464 (1961)
Lycoperdon echinatum Schaeff., Fung. bavar. palat. nasc. (Ratisbonae) 4: 128 (1774)
Lycoperdon sinclairii Berk. [as ‘Sinclairi’], in Massee, J. Roy. Microscop. Soc., Ser. 2(5): 716 (1887)
Lycoperdon utriforme Bull., Hist. Champ. Fr. (Paris) 1(1): 153, pl. 450:1 (1791)
Lycoperdon utriforme var. hungaricum (Hollós) Jalink, N. Amer. Fung. 5(5): 176 (2010)
Utraria caelata (Bull.) Quél., Mém. Soc. Émul. Montbéliard, Sér. 2 5: 369 (1873)
Utraria utriformis (Bull.) Quél., Mém. Soc. Émul. Montbéliard, Sér. 2 5: 369 (1873)

*Tratto da Index Fungorum

ORDINE:

Agaricales

FAMIGLIA:

Lycoperdaceae Chevall.

GENERE:

Bovistella

SPECIE:

B. utriformis (Nomenclatura binomiale: Bovistella utriformis)

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Categoria:

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Descrizione

DESCRIZIONE MORFOBOTANICA

DESCRIZIONE:
Basidiocarpo: allo stato giovanile di crescita, ha una forma subglobosa, poi subellissoidale, piriforme in alcune circostanze. La superficie esterna dell’esoperidio, (cioè lo strato più esterno della membrana, che forma il peridio nei gasteromiceti), inizialmente si presenta liscia, ma ben presto diviene increspata, dissociata in areole, simili a verruche di forma piramidale, con base poligonale, non detersili (non asportabili), le quali tendono ad attenuarsi verso la base del gambo, per assumere sembianze di granuli farinosi. Sulla sommità delle verruche, può riscontrarsi sovente, la presenza di ciuffetti molto brevi di ife imbrunenti. All’osservazione microscopica, l’esostrato (lo strato esterno) delle verruche è costituito da catene di sferociti aventi forma subcilindrica, piriforme o subglobosa, mescolati a qualche struttura ifale. Le areole dell’esoperidio produrranno nel tempo fessurazioni, attraverso le quali trasparirà l’endoperidio, che si presenterà sottile, pergamenaceo. Con l’avanzare del processo di maturazione esso subirà una frammentazione su buona parte della calotta apicale, assumendo insieme alla subgleba una forma a coppa, il cui contenuto interno pulverulento, di colore fulvo o marrone-ferrugineo, sarà composto dalla massa sporale. La deiscenza, (ossia il meccanismo attraverso il quale il peridio di un gasteromicete si apre a maturità permettendo la fuoriuscita delle spore), avverrà tramite una graduale frammentazione e dissoluzione di tutto il peridio, partendo dal vertice, per confluire verso la base sterile. In questa fase il carpoforo assumerà l’aspetto di una coppa a consistenza spugnosa, di colore bruno-tabacco, persistente per molto tempo nel terreno.

GAMBO:
La base è sterile, costituita da un piccolo gambo a consistenza spugnosa.

CARNE:
Gleba racchiusa all’interno del peridio, di aspetto molliccio; se persiste il colore bianco candido, il fungo è edule. Man mano che si avanti nel processo di crescita, essa assumerà tonalità giallognole, verde-oliva, bruno-cioccolato. La consistenza della carne, man mano diverrà pulverulenta, per consentire e facilitare la dispersione sporale. Subgleba: separata dalla gleba da uno pseudodiaframma.

MICROSCOPIA

SPORE:
di forma globosa, con il bordo della parete spesso provvisto di guttule, lisce e di colore bruno al microscopio ottico, aventi un diametro di 3,8-5 μm, con resto sterigmale poco evidente.

BASIDI:
di forma clavata, da 1 a 4 sterigmi, privi di giunti a fibbia, aventi misura 9-19,5 x 5-7 μm

HABITAT:
Fungo abbastanza comune; lo si ritrova sia gregario che solitario, nei prati e pascoli di montagna sia in primavera che in autunno.

Confusioni possibili con: Calvatia gigantea (Batsch) Lloyd, Mycol. Writ. 1 (Lycoperd. Australia) 1: 166 (1904) = [Langermannia gigantea (Batsch) Rostk]., in Sturm, Deutschl. Fl., 3 Abt. (Pilze Deutschl.) 3: 23 (1839), la quale possiede però un esoperidio liscio, ha dimensioni maggiori ed è priva di pseudo gambo. Somiglianze possibili allo stadio giovanile di crescita, si hanno con [Vascellum pratense (Pers.) Kreisel, Feddes Repert]. 64: 159 (1962, che però ha dimensioni notevolmente più piccole. Una certa somiglianza, la si può riscontrare anche con Calvatia excipuliformis (Scop. : Pers.) Perdeck = [Lycoperdon excipuliforme Pers. : Pers.]; essa tuttavia ha spore verrucose, e corti resti di sterigmi.

LUOGO DI RACCOLTA:
Parco Naturale Sirente-Velino. Località “Piani di Pezza” 1400 m s.l.m.

STRUMENTAZIONE USATA:
Osservazione microscopica attuata in luce trasmessa, con il Sistema di Acquisizione delle Immagini (Leica). Foto macro eseguite con macchina fotografica Nikon D 5000; obiettivo Nikon AF-S Micro Nikkor 105 mm.

COMMESTIBILITÀ:
da giovane, quando la gleba è di colore bianco.

TECNICHE ANALITICHE USATE:
Osservazione microscopica attuata su materiale fresco, utilizzando acqua; Rosso Congo ammoniacale al 6% per porre in risalto le varie strutture.

BIBLIOGRAFIA:
J. Breitenbach/F.Kränzlin “Champignons de Suisse” – Vol. 2 1986 – Mikologia Luzern pag.388 tav. 510
Mario Sarasini “Gasteromiceti epigei”- 2005 AMB – Centro Studi Micologici pag. 171
Carlo Papetti, Giovanni Consiglio, Giampaolo Simonini “Atlante Fotografico dei Funghi d’Italia” Vol 1 1999 – AMB Centro Studi Micologici pag. 450
Bruno Cetto “I funghi dal Vero” vol.1 1994 – Arti grafiche Saturnia Trento- pag. 585 tav 334
Index Fungorum: http://www.indexfungorum.names/names.asp

* La nomenclatura vigente, segue le abbreviazioni dei nomi degli autori dei Taxa Fungini Secondo CABI (Bioscience 2003) Nomi correnti delle specie tratti da “Storia della micologia italiana e primo contributo alla nomenclatura corretta dei funghi” – ISPRA – A.M.B. C.s.m. (Centro Studi Micologici) – manuali e linee guida 104/2013

Tassonomia

Ordine

Famiglia

Genere

Specie

B. utriformis

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